La morte dei tre bambini al Versilia. Tutte le decisioni nella giornata di lunedi 3 novembre
Attualità martedì 4 novembre 2008 5La task force regionale
Il Gruppo regionale del rischio clinico, composto dal responsabile Riccardo Tartaglia, dal professor Mauro Marchionni e dal professor Carlo Dani, dell'Aou Careggi, ha proseguito anche oggi il lavoro di analisi e valutazione dei tre casi recenti di decesso di neonati all'Ospedale Versilia. "Al di là della specificità di ciascun evento, e senza che sia possibile al momento stabilire un collegamento diretto con i decessi dei neonati, sono state in generale rilevate alcune criticità organizzative, un insufficiente rispetto delle procedure standard e la mancata definizione e adozione formale di protocolli". Questi i primi risultati dell'indagine appena avviata. "Tutto ciò rappresenta un compito specifico del direttore di Unità operativa complessa ed è per questa ragione che, a tutela dello stesso professionista e di tutti gli operatori dell'Ospedale Versilia, si è ritenuto opportuno proporre alla Direzione generale di procedere alla sospensione temporanea a cautelativa del primario di ostetricia e ginecologia, affiancando all'unità operativa il dirigente dell'Unità operativa dell'Ospedale di Lucca, insieme ad un professionista del Dipartimento materno infantile dell'Azienda ospedaliera universitaria di Careggi, realtà dove si è già provveduto a adottare formalmente i protocolli stessi – queste le motivazioni della "suggerita" sospensione del primario versiliese. .Il Gruppo del rischio clinico ha comunque accertato che, nonostante la concentrazione cronologica degli ultimi gravissimi fatti, i tassi di mortalità registrati nella struttura viareggina sono in linea con gli standard della Toscana, che a sua volta si colloca nella media nazionale. Per garantire al massimo la sicurezza dei pazienti e per assicurare l'informazione più puntuale e trasparente, il sistema sanitario regionale non si è sottratto anche in questa occasione ad un esame attento e approfondito dei fatti, allo scopo di rilevate eventuali errori e di offrire così agli operatori la possibilità concreta di correggerli tempestivamente. Il Gruppo regionale del rischio clinico, che opera dal 2004, interviene o per iniziative regionali, o perché chiamato dalle stesse Aziende sanitarie o quando emergono fatti di evidente problematicità. Il suo compito non è quello di anticipare indagini di carattere civile o penale né di tracciare eventuali profili di responsabilità, ma quello di verificare gli standard organizzativi e il rispetto delle procedure, a tutela della salute dei cittadini e a garanzia della qualità delle cure. E ciò allo scopo di individuare e quindi risolvere immediatamente eventuali punti di criticità.
Summit direzionale
Ieri nelle prime ore del pomeriggio il direttore generale Giancarlo Sassoli ha convocato a Villa Peregher gli alti vertici della Usl 12. Una riunione obbligata dall' eccezionalità degli eventi riguardanti le tre morti ravvicinate nell'Ospedale "Versilia". "Nella gravità della situazione, e nei suoi aspetti devastanti", Sassoli testimonia la sua "amarezza e vicinanza alle famiglie ed al personale". Queste le parole del direttore generale Giancarlo Sassoli che prima della riunione alla quale ha partecipato anche il primario dottor Giovanni Paolo Cima, ieri mattina ha avuto un incontro a Firenze con l'assessore regionale alla Salute Entrico Rossi. Le morti dei tre neonati accadute in due settimane, il 14, il 17 e il 31 ottobre, hanno imposto decisioni tempestive per "fronteggiare e comprendere quanto sta accadendo". E, la ricerca di una spiegazione razionale ed oggettiva si sta muovendo su una "radicale messa in discussione delle procedure, alla ricerca di eventuali falle nelle stesse e nei protocolli professionali standard nonché sull' analisi, dopo le autopsie, per trovare risposte alle cause delle morti". Questo per escludere errori umani. La realtà ospedaliera dell'Ospedale Unico Versilia è rappresentata da "personale che lavora con serietà, che in questi anni è passato dall'assistere 950 a 1600 parti, con tassi di mortalità pari al 4.42 x mille nel triennio 2003-2005". Nel 2007 i versiliesi nati nei vari ospedali del territorio nazionale sono stati 1309, mentre le nascite nell'Ospedale "Versilia" sono state 1662. Di queste circa 400 sono mamme non residenti che hanno scelto la Usl 12 per il parto. "La scelta della sospensione del direttore della struttura di Ostetricia e Ginecologia dottor Giovanni Paolo Cima vuole rappresentare una misura cautelare e temporanea – afferma il direttore Sassoli – e non la condanna anticipata di uno stimato professionista". "Ben vengano controlli, verifiche, indagini, affiancamento e collaborazione di esperti – aggiunge il direttore generale – ma a . nessuno tuttavia deve essere permesso di strumentalizzare tali tragedie". Quello che emerge dalle parole di Giancarlo Sassoli è la volontà che sia fatta chiarezza sulle cause dei tre decessi, questo a tutela sia dei cittadini versiliesi che di chi si rivolge alla Usl 12, "fiore all'occhiello da anni per l'eccellenza e la qualità dei servizi e delle prestazioni". Tutto proseguendo nella scelta aziendale della totale trasparenza.
La sospensione
A consulta eseguita con le varie figure professionali rappresentative dei cari settori, e dopo la richiesta avanzata dall'assessore regionale alla sanità Enrico Rossi, la decisione dei sospendere dal lavoro in via cautelativa il primario dottor Giovanni Paolo Cima è stata presa. Il noto ginecologo, direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Unico Versilia è stato sospeso per un periodo di trenta giorni. "Una decisione adottata anche allo scopo di tutelare il professionista – ha sottolineato il direttore generale - che è già stata comunicata e notificata al medico". Il dottor Cima, nel prenderne atto, ha assicurato la propria disponibilità a collaborare affinchè "sui drammatici episodi, possa essere fatta al più presto la più completa chiarezza". Rammaricato e vicino alle tre madri per quanto accaduto, il dottor Cima, che peraltro non era presente in sala parto in nessuno dei tre casi, è uscito dalla riunione fiducioso che in tempi brevi venga fatta luce su quella che in due settimane è stata per lui un fulmine a ciel sereno che si è abbattuto come una meteora sia sulla sua vita professionale e personale che sull'azienda ospedaliera versiliese. " Sono sereno circa l'esito delle indagini – ha affermato – e una volta fatta luce sulle cause delle morti le motivazioni che hanno determinato questo provvedimento decaderanno e potrò essere reintegrato nel mio ruolo". In questi trenta giorni di sospensione cautelativa del primario la direzione gestionale ed organizzativa del reparto è stata affidata al dottor Luigi Gagliardi, responsabile dell'Area Materno Infantile della Usl 12, mentre quella tecnico professionale farà capo al dottor Andrea Marsili, uno dei medici interni alla Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia. Inoltre, per promuovere una revisione delle procedure attualmente in uso, l'Unità Operativa sarà affiancata da due professionisti esterni: un Direttore di Azienda di Area vasta ed un esperto di procedure e di rischi proveniente dalla Clinica Ostetrica dell'Università degli studi di Firenze. "Nel contempo l'Azienda attiverà una ulteriore verifica delle strutture e degli impianti – ha concluso Sassoli.
La conferenza dei Sindaci
Nel tardo pomeriggio si è riunita a Villa Peregher anche la Conferenza dei Sindaci della Versilia. La morte dei tre neonati all'Ospedale Unico Versilia ha allertato a Roma anche i vertici del Ministero dell' Welfare. E' stato lo stesso Ministro Maurizio Sacconi a disporre la riunione in via di urgenza. Il conclave dei setti sindaci, durato oltre due ore, ha portato a stendere un documento ufficiale, ed unitario. " La conferenza dei Sindaci della Versilia – è lo stesso presidente Luca Lunardini a leggerlo durante la conferenza stampa – esprime la propria personale sofferenza per gli eventi gravissimi accaduti nelle ultime settimane all'Ospedale Versilia". " In attesa degli accertamenti in corso, che esigiamo più che mai rapidi e dai quali attendiamo risposte celeri e definitive, ribadiamo l'assoluta fiducia nelle strutture e negli operatori che vi lavorano e che hanno reso il nostro ospedale una struttura di eccellenza". La fiducia a cui fa riferimento il presidente della Conferenza dei Sindaci Luca Lunardini e tutti gli altri sei primi cittadini dei comuni versiliesi è una fiducia " non a compartimenti stagni" e riguarda in anche l'unità operativa di Ostetricia e Ginecologia e in particolare il primario Giovanni Paolo Cima attualmente sospeso. La richiesta di sospenderlo partita dall'assessore regionale Enrico Rossi è stata letta da tutti i sindaci come un atto di forza,se non addirittura un " atto di ingerenza".
Reparto senza procedure crisi
Un altro fulmine a ciel sereno si è abbattuto durante la conferenza stampa della Conferenza dei Sindaci quando le agenzia Ansa hanno lanciato la notizia che Il direttore scientifico del Centro Gestione del Rischio clinicio e della sicurezza del paziente per la Regione Toscana in merito ai tre casi di neonati morti all'ospedale Versilia ha dichiarato che è stata rilevata " la mancanza dei protocolli interni relativi alle procedure di intervento in caso di criticità". " E' molto importante – ha dichiarato Tartaglia – che in determinate situazioni tutti sappiano chi e cosa deve fare". Ossia i ruoli e le funzioni devono essere chiariti in procedure standard fissate in protocolli di cui tutto il personale deve essere a conoscenza. " Ma in quel reparto non c'erano".
Indagini della Procura
La Procura della Repubblica di Lucca ha intanto aperto tre fascicoli distinti, per ora contro ignoti, in merito alle morti dei tre neonati. L'ipotesi di reato è quella di omicidio colposo.
Letizia Tassinari
5 commenti
allora voglio dire...questa è una vera vergogna dove bisogna solo mettere la testa sotto una sabbia come si possono far morire piccole vite come quelle..quell'ospedale è un disastro a troppa mancanza di organizzazione...come hanno potuto far si che succedessero queste cose..che vergogna
Tre decessi di piccoli neonati nel 2008 e ripeto 2008 (e non negli anni 50, ecco come te lo spiegano caro Andrea.
Da dipendente USL mi rammarico vedere sulle prime pagine nazionali il luogo dove lavoro dipinto come il castello di Frankestein.
Sono nel cuore di quelle famiglie che hanno visto tramutare in tragedia un giorno che doveva essere di felicità, ma la mia solidarietà va anche al dottor Cima, professionista serio e scrupoloso e credo, meritatamente, primario del reparto.
La sua attività di ginecologo è ultradecennale, credo con migliaia di bimbi nati nelle sue mani (fra i quali mio figlio), e proprio non riesco a capire come ora possa essere dipinto come un incapace.
Questo professore non lo conosco, ma 3 vite che se ne vanno è una cosa inaccettabile, da considerare l'allontanamento del dott.Cima il minimo atto da fare, anche se non l'unico! Il Versilia fino a qualche tempo fa veniva considerato il miglior ospedale per le nascite, ma sicuramente queste continue brutte notizie, hanno già fatto cambiare opinione a molte persone.
La notizia della sospensione del Dott Cima mi lascia senza parole.
Quando lo scorso febbraio il Presidente dell'ASl aveva deciso per la nomina a primario del Dott Cima aveva nobilmente premiato un professionista ed un uomo a cui migliaia di donne dimostrano quotidianamente la loro stima e riconoscenza!
I suoi consigli ed il Suo affetto sono per me la forza di andare avanti e di sorridere.
Purtroppo la vita mi ha messo più volte davanti a momenti difficili, e Lui sostenendomi giorno e notte mi ha dato la forza di superarli e di ritrovare il sorriso.
Sarebbe stato giusto lasciargli la possibilità di lavorare tranquillo per poter trovare nel minor tempo possibile le risposte agli eventi accaduti.
Gli è stato negato, come è possibile non dare fiducia ad un uomo cosi GRANDE? E' impossibile pensare che possa esserci qualcuno meglio di Lui.
Rispondo all'associazione "nascere senza paura" che avrebbe preferito un primario esterno:NASCERE SENZA PAURA E VIVERE SENZA PAURA significa affidarsi senza ombra di dubbio alle mani esperte e all'umanita' dell Dott Cima.
Simonetta Romani Viareggio