Ospedale Versilia: i primi risultati delle indagini sui tre decessi nel reparto di ostetricia e ginecologia. Il Sindaco di Viareggio Luca Lunardini parla del caso

Attualità 1

La conferenza dei Sindaci

Il sindaco di Viareggio Luca Lunardini ha presieduto ieri mattina all'ospedale Versilia la riunione della Conferenza dei sindaci, presenti tutti e sette quelli della Versilia, per esaminare la questione dei tre decessi nel reparto di ostetricia e ginecologia.

"Abbiamo deciso di chiedere non solo una relazione per quanto riguarda il reparto in questione - dice Lunardini - ma venire a conoscenza di tutta l'organizzazione dell'ospedale Versilia che non puo' in poco tempo essere diventato da fiore all'occhiello della sanita' regionale a un ospedale criticato. Vogliamo che il direttore generale, Giancarlo Sassoli, ci faccia una relazione in merito e a tal proposito abbiamo convocato una nuova commissione giovedi' prossimo attendendo dal direttore generale notizie in merito". "Nel frattempo - ha aggiunto - oltre alla Commissione regionale verra' costituita una commissione Ministeriale, ne ho avuto conferma, quindi attendiamo novita' anche da queste ulteriori indagini, oltre naturalmente da quella della Magistratura che fara' il suo corso. Mercoledi' prossimo inoltre abbiamo convocato presso il Comune di Viareggio il direttore dell'Usl 12 Giancarlo Sassoli per un incontro con la Commissione Consiliare del Comune per discutere dei tre casi luttuosi. Rinnoviamo ancora una volta le condoglianze alle famiglie colpite da questi tragici eventi".


Patto di acciaio tra Ministero e Regione

Patto d'acciaio tra il ministero del Welfare e la Regione Toscana per fare luce sulla morte sospetta di tre neonati all'ospedale Versilia di Viareggio. Decessi avvenuti in poco piu' di due settimane nel mese di ottobre. "Per rendere piu' operativa tale collaborazione, la prossima settimana e' previsto un incontro tra i rappresentanti del ministero e della Regione". Ad annunciarlo e' il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio, nel corso dell'audizione in commissione Affari Sociali della Camera. "Il ministero - ha sottolineato Fazio - e' in contatto costante con l'assessorato alla sanita' della Toscana per l'analisi approfondita dei casi. Sulla base delle informazioni finora acquisite, e' necessario attendere i referti dell'indagine autoptica, per poter esprimere una valutazione compiuta degli eventi, cosi' come il completamento di altri accertamenti in corso, nonche' di eventuali indagini della magistratura. Appare pero' evidente - ha aggiunto Fazio - l'assenza di protocollo e procedure interne per le gravidanze a rischio nel reparto interessato, che tra l'altro e' uno dei motivi per cui e' stato sospeso il primario".


I risultati delle prime indagini

Uso non corretto di apparecchiature per il monitoraggio fetale, scarsa esperienza del personale in campo clinico-assistenziale. E ancora, inadeguata organizzazione dei turni di lavoro, assenza di procedure e di protocolli interni per i percorsi assistenziali. Sono solo alcuni dei probabili fattori che hanno portato alla morte dei tre neonati all'ospedale Versilia di Viareggio. Decessi avvenuti in poco piu' di due settimane nel mese di ottobre.

E' il risultato delle prime indagini del Centro per la gestione del rischio clinico dell'assessorato alla Sanita' della Toscana, reso noto ieri dal sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio, nel corso dell'audizione in commissione Affari Sociali della Camera. "Alla luce delle informazioni finora acquisite - ha sottolineato Fazio nel corso dell'audizione - per il primo decesso, avvenuto il 14 ottobre scorso, i probabili fattori sono: la mancanza o l'uso non corretto di apparecchiature per il monitoraggio fetale; la documentazione clinica inadeguata ai fini dell'inquadramento; l'assenza di procedure e di protocolli interni per i percorsi assistenziali".

Ancora piu' allarmanti sembrano essere le cause che hanno favorito il decesso del 17 ottobre. Dietro questo secondo tragico evento ci sarebbe: "una valutazione erronea - spiega Fazio - delle condizioni di sofferenza fetale, con conseguente ritardo dell'intervento per scarsa esperienza del personale; l'intempestivo avvertimento del medico di guardia, che non e' stato avvisato dell'inizio del travaglio". E ancora, "l'inadeguatezza dei turni di lavoro; l'assenza di procedure e di protocolli interni per i percorsi assistenziali".

Anche per il terzo decesso, verificatosi il 31 ottobre, il sottosegretario Fazio fa riferimento a un "inadeguato monitoraggio e controllo della paziente; assenza di procedure e di protocolli interni per i percorsi assistenziali". A differenza degli altri due casi, pero', qui il neonato viene estratto vivo, anche se con un punteggio indicativo di grave sofferenza fetale, che richiede l'immediata rianimazione. Il neonato morira' quattro ore piu' tardi. "In questo caso - precisa Fazio - allo stato attuale sembrerebbe trattarsi di complicanza difficilmente prevedibile".

Fazio, nel corso dell'audizione, ha anche fatto cenno alla mortalita' neonatale registrata nel nostro Paese, confrontandola con quella dell'ospedale viareggino. "In Italia - ha spiegato il sottosegretario - la mortalita' neonatale e' di 5,61 morti ogni 1.000 feti nati vivi. Nell'ospedale in questione - ha aggiunto Fazio - sulle base di stime effettuate dall'Agenzia regionale di sanita', non si rileva un eccesso di mortalita'".

Letizia Tassinari

1 commento

  1. rosayuri lunedì 17 novembre 2008 alle 14:18:30

    io credo che questa storia sia davvero assurda! il personale non adeguato? MA CHI HA PERMESSO A QUESTE PERSONE DI LAVORARE!! i turni di lavoro non organizzati? ma in italia ci sono milioni di disoccupati , w le assunzioni! è uno schifo, questi sono omicidi, sono state distrutte non solo tre vite ma tre famiglie!!

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